mercoledì 30 settembre 2015

Lettere d'amore 2.0 /2

Mi fa male. Fa male che per quanto sia forte una passione, un amore, un odore, in fin dei conti sei solo un numero, l'ennesimo passeggero del suo cuore, uno dei pochi o tanti con cui ha visto trascorrere le stagioni mano nella mano.
E poi? E poi qualcuno si stancherà, prenderà un accendino e farà sciogliere quel  sottile strato di cera che vi lega.
E si farà forza perché ha letto su una rivista che la solitudine fortifica, aiuta a conoscere se stessi. E fa pure piangere se non si è capaci di dominarla appieno.
Ma è innaturale, una bestemmia pensare che si possa star bene da soli. Ed eccoti diventare il numero 9 del tuo numero 11.
E così via finché non avrai più la forza di arrivare al numero 15 e un'altra lei al numero 7 deciderà che è l'ora di metter su famiglia e appendere la libertà al chiodo.


Oggi mi fa male il cuore. Meglio non uscire. Aspetto che finisca il temporale.
E parte il conto alla rovescia, l'attesa che finisca la giornata per non pensare più e non farmi più male, e poi l'angoscia per la giornata che sta per arrivare. Che stupido corto circuito.
E allora che non mi si dica che sia solo una semplice coincidenza che amore e tumore facciano rima.
Una cosa però non torna. Non ricordo quale numero tu sia, e se ci penso bene non m'importa di sapere il mio numero di matricola.