domenica 21 giugno 2015

In un giorno d'estate

Frigge la sabbia.
Il sole cocente eccita i camini sulle colline.
Imponenti uccelli gialli si dissetano in mare per annaffiare quei fiori grigi.
C'è un vecchietto che passeggia incurante sulla riva del mare.
La pelle scavata mappa la sua lunga vita.
Traccia sentieri di duro lavoro su una sporca barca
che oggi è capovolta in fondo alla spiaggia.
E lui non sente il caldo,
Non sente bruciare,
Attende il volare degli ultimi giorni.
Bruciano solo i ricordi,
i veleni di un trascorso imperfetto.
Passa un treno vuoto.
Nessuno vuole partire, tornare, sudare.
Stanchi
vogliono solo rimanere.
E il treno rompe il silenzio della siesta dei villeggianti,
ustionati,
appiccicosi.
Girano la loro carne molliccia
per abbrustolire bene
il flaccido biancume rimasto.
E mi tornano alla mente
le giornate a mare con gli amici di una vita,
passate a inseguire i sogni
dietro un pallone sgonfio e sformato,
come la gente che si affanna intorno a me,
mentre descrivo questa fredda giornata d’estate,
accarezzando le ruvide pieghe del mio viso.

Nessun commento:

Posta un commento